You are here

Rumi e i Dervisci rotanti

 

Jalal al-Din, conosciuto come Rumi o Mawlana (Maestro), nacque nel 1207 a Balkh nell'Afghanistan del Nord, per poi trasferirsi nel 1228 a Konya, sede dell'impero Seljuk ed uno dei più importanti centri di studio e di cultura dell'epoca. Sotto l'influenza di tradizioni mistiche già risalenti a molti secoli prima, Rumi fondò l'ordine Sufi denominato Mevlevi (o dei Dervisci danzanti). Secondo alcuni commentatori il Sufismo è al di là di una possibile analisi o esposizione diretta e può, di conseguenza, essere comunicato solo indirettamente attraverso la danza, la musica, le favole e le metafore. Altri studiosi, come Reynold A. Nicholson, hanno tentato alcune spiegazioni identificando, ad esempio, le seguenti affermazioni negli scritti di Rumi: che tutti gli esseri sono in essenza Uno; che questa essenza è manifestata continuamente, non in un singolo atto della creazione; che Dio è assoluto, immanente e trascendente; che la Sua essenza è inconoscibile salvo indirettamente attraverso i nomi e gli attributi del mondo fenomenico; che il proposito della creazione è per Dio conoscere Sé Stesso; e che il Sufi o Uomo Perfetto giunge vicino alla realizzazione della divina conoscenza di Sé durante la vita umana.

I Dervisci Rotanti usano la danza e la musica come parte della loro devozione spirituale e come strumento per raggiungere il silenzio interiore, lo stato di meditazione in cui viene sperimentata la comunione con l'Amato. Molte delle poesie di Rumi parlano infatti di nostalgia e struggimento per l'unione con il divino Amato.

 

In amore con lui, la mia anima

Vive le più sottili delle passioni

Vive come uno zingaro -

Ogni giorno una casa diversa

Ogni notte sotto le stelle.

 

Per approfondire: un video documentario (le scritte sono in lingua inglese) molto interessante sull'origine e sul significato della danza dei Dervisci rotanti.

 

Shri Ganesha